Se si vuole vedere la parte positiva della vicenda di Mr B. con le fanciulle del suo giro, basterà ricordarsi il film “Facciamo l’amore” con Yves Montand e Marilyn Monroe che racconta l’innamoramento di un miliardario per una attrice di un teatrino off Broadway.
Il monologo di Yves Montand è un’autodifesa ante litteram che val la pena di risentire.
Contestato da un dipendente ( Tony Randall) che trova il coraggio di contestarlo grazie all’alcool, Montand risponde :” le barzellette? lo so che i dipendenti ridono esageratamente perché le racconto io, ma che vuole, mi piace raccontarle” e” i braccialetti di diamanti alle signorine che cenano con me? Ma che vuole, se li aspettano”. Il film di Geoge Cukor, finisce con il classico bacio di consacrazione dell’amore eterno.
In realtà, MR B. non è Yves Montand ( e non ha 50 anni e in più dovrebbe consacrare le sue energie alla Nazione) e la carrettata di baldracchette coinvolte ( non credo siano prostitute, temo che lo diventeranno: con quelle frequentazioni e quei regali, difficile tornare a fare la commessa o la figurante) non ha nulla da spartire con la Monroe che pure non era una santarellina.
Il dubbio di essere amato solo per il sorriso del proprio libretto degli assegni, mi pare già una bella punizione.
Volendo vedere il bene che c’è dalla parte degli investigatori, ci si può ricordare di un vecchio film con Massimo Girotti: “In nome della legge” tratto dal libro autobiografico di un magistrato ( Piccola Pretura) Guido Lo Schiavo, ambientato in sicilia in cui il magistrato riesce a far rispettare la legge anche dal prepotente di turno con la sola forza della propria coscienza. Lo Schiavo finì la carriera come presidente del tribunale superiore delle acque ( a Palazzo Chigi) in pace con se e con gli uomini.
Il fare il magistrato in questi tempi è anch ‘esso una punizione sufficiente e posso capire l’amarezza di chi si spinge fino a trasformarsi in terrorista in carta bollata.
Se proviamo a vedere le cose realisticamente, noteremo che si tratta dello scontro di potere tra gente priva di scrupoli e senso della Nazione, che manovrano gli ingenui delle varie fazioni. Ammettiamolo abbiamo un presidente del consiglio che fa schifo ( e anche un pò pena) circondato da gente tutta peggiore di lui ed una magistratura che per gli amici interpreta la legge e per gli amici ( tutti peggiori di lei) la applica.
Abbiamo un Presidente della Repubblica che si attornia di geronti e si scanadalizza per qualche marchetta senile , ma non perché ormai ogni settimana un italiano muore in Afganistan per l’ipocrisia di non dichiarare lo stato di guerra ( che permetterebbe ai comandanti di adottare misure non dettate/concordate da uno stupefacente ministro della Difesa. Abbiamo una magistratura che stabilisce indennizzi per militari morti in un attentato dal quale avevano ogni possiilità di difesa, mentre non li riconosce a civili uccisi per strada. Abbiamo una opposizione democratica incapace di tenere testa ai resti di una organizzazione di reduci sbriciolata dal muro di Berlino, ma ancora minacciosa per il ricordo di passati delitti. Abbiamo cittadini incapaci di indignazione e padri che esortano le figlie adolescenti a concedersi a un vecchio impotente per poi strisciare a chiedere una raccomandazione .
Caro Presidente, se vuole motivi di doloroso stupore, possiamo fornirgliene di più importanti di quello di un vecchietto che ha stipulato con un harem di mezze morte di fame il contratto che un ormai ottantenne Talleyrand, principe di Benevento, stipulò – da par suo – con una giovane ventenne demoiselle: ” signorina, da oggi, io l’aiuterò a vivere, lei mi aiuterà a morire”.
Ho comprato un cappello. Da oggi, ogni volta che incontrerò un tunisino me lo caverò.
Commenti
I Tunisini hanno in corpo la madre di tutte le rivoluzioni: la fame.Basta un sermone di qualche prete per scatenarli.Bertone cì ha provato ma qualcuno gli ha fatto notare che quelli che vanno con le ragazzine sono pedofili. Allora si è imposto una pausa di riflessione. Difficile pensare che gli italiani si ribellino oggi, perchè non possono comprarsi un telefonino nuovo, ma se dura così….
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Caro DM, “una tantum”, ma stavolta solo complimenti per un pezzo eccezionale ! Io un cappello ce l’ho, e me lo tolgo dinanzi a te. GiC
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