COSA PUO’ FARE L’EUROPA PER FERMARE LA CRISI. di Antonio de Martini

Nello scorso post abbiamo visto cosa potrebbe fare un governo nazionale per portare in Europa un paese più ordinato, più giusto e più pulito.
In buona sostanza, tenendo la Pubblica Amministrazione a briglia stretta, si reciderebbe il canale

collusivo che lega ” il tecnico” della P.A. al politico ” di passaggio ” al ministero.
Impedito scambio di favori, la moralizzazione sarebbe più facile ( o meno difficile) da ottenere e la collusione sarebbe più facile da individuare, in quanto sarebbe materializzata da un esborso e un incasso.
Inoltre, mentre qualche “favore” al ministro sarebbe più giustificabile se fatto per procurare un posto al figlio o al genero,” la mazzetta” avrebbe sempre una componente di marciume difficile da far digerire in qualche famiglia.
Ricordiamo tutti la moglie di un personaggio DC che buttò dalla finestra intere mazzette di denari, mentre certamente non avrebbe buttato dal balcone il figlio.
Avendo eticamente le carte più in regola, potremmo chiedere all’Europa di:
A) Definire, come avviene nel credito tra privati, una soglia massima di interessi oltre la quale si ravvisi il reato di usura anche nei prestiti agli Stati ( se una banca è in difficoltà gli azzerano gli interessi, se uno Stato è in difficoltà, gli triplicano gli interessi….).
B) definire una procedura corretta di privatizzazione valida per tutti i paesi della UE e dei pre-requisiti necessari ( ad esempio che avvengano dopo la liberalizzazioni del mercato e non prima; che chi acquista non possa rivendere se non dopo un periodo congruo per evitare la” cresta” che in Italia è prassi).
C) autorizzare il rifacimento delle privatizzazioni mal fatte ( questo ci permetterebbe di ” rifare ” la privatizzazione delle banche e recuperare all’Erario oltre 120 miliardi di Euro e quella delle Telecomunicazioni per almeno altrettanto).
D) creare un fondo salva-stati in grado di difendere dalle aggressioni speculative gli Stati aderenti alla UE , compresi i 15 che non appartengono all’area Euro.
E) creare, fondendo le componenti nazionali già esistenti, la Corte dei Conti Europea ed allargandone la competenza al bilancio preventivo. Ogni paese dovrebbe essere in minoranza quando si discute il suo bilancio. Si otterrebbe così non solo il controllo di merito, ma anche quello di legittimità e le ondate di calabresi messe dai politicanti, verrebbero ad emarginarsi con la loro ignoranza linguistica.
F) stabilire a livello continentale la dimensione massima di una banca .
G) autorizzare una percentuale massima di collocamento di bond al di fuori dell’ambito nazionale e al di fuori della U.E.

Come potete vedere, la soluzione della crisi è politica come lo è stata la nascita. Il resto è roba da intendenza e spetta alla BCE.

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Commenti

  • Roberto  Il luglio 16, 2012 alle 4:13 PM

    Per fermare la crisi l’Europa deve fare prima l’Europa

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  • Anafesto  Il luglio 16, 2012 alle 6:21 PM

    “Prima distrussero i Greci, per gli “europei” andava anche bene erano indolenti e corrotti, poi venne l’Irlanda, ma era tanto piccola per protestare, venne la volta di Portogallo, Spagna, Italia erano paesi “mediterranei” e corrotti, quindi venne la volta della Francia e dell’Olanda, ma se l’erano voluta … quindi venne la volta della Germania …. purtroppo non c’era rimasto nessuno a difenderla” credo che questo potrebbe essere oggi il commento di Brecht sull’Europa, con l’unica differenza che questa volta il mostro non è il nazismo, ma la cupola mafiosa internazionale, chiamata da alcuni “Superclan”.

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  • Francesco Pili  Il novembre 25, 2012 alle 5:29 PM

    secondo me per fermare la crisi bisognerebbe cacciare via i corrotti,gli evasori fiscali,alcuni politici,i rom e alcuni stranieri che ci fanno del male

    oltre a questo bisognerebbe trovare dei materiali per inventare nuovi marchingeni,come la CERN che ha scoperto un bosone aggregato a quello di Higgs

    questo è un primo passo…:)

    come ultima cosa ci vorrebbe una rivoluzione internazionale per cacciare le cose negative nella società europea e ribellarsi ai politici corrotti e aiutare i paesi in difficoltà.

    QUESTO E’ TUTTO

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  • Frank  Il novembre 25, 2012 alle 6:04 PM

    Cacciati via tutti quelli chi rimane? Rosy bindi?

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  • abrahammoriah  Il novembre 25, 2012 alle 7:15 PM

    25 novembre 2012

    Non si deve far altro che riscoprire il più specifico lascito politico-culturale dell’Occidente: la tradizione rivoluzionaria, un “tesoro perduto” per la stupidità totalitaria e la connivenza degli eredi degeneri di questa tradizione e che la politica, la politologia e l’ideologia liberademocratiche delle cosiddette democrazie di massa hanno invano tentato di tutto, nonostante le dure ed inappellabili lezioni di questo inizio di secolo, per provocarne una definitiva estirpazione dal lessico e dalla memoria della polis.
    Massimo Morigi

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