L’ITALIA E IL TERRORISMO MEDIORIENTALE. QUALI RISCHI CORRIAMO E PERCHE’. di Antonio de Martini

Tempestivo l’intervento della polizia belga che ha debellato una banda che stava per colpire. Un autentico peccato che ci siano sempre morti o fuggiaschi che impediscono di portare a fondo interrogatori suscettibili di individuare i mandanti.

Come è noto, i mandanti possono essere diversi da quelli cui intuitivamente va il pensiero della pubblica opinione e/o degli analisti-

A riprova, possiamo citare un fatto recente: l’ex senatore democratico USA, Bob Graham, ha organizzato una conferenza stampa assieme a due deputati in carica,  il repubblicano Walter Jones e il democratico Stephen Lynch e la co-presidente dell’associazione delle vittime dell’attacco alle due torri ( vittime e sopravvissuti) Terry Strada.

All’epoca dell’attacco alle due torri, Graham era presidente della commissione intelligence del Senato.e co-presidente della commissione di indagne conoscitiva della commissione stessa sul luttuoso evento. George Bush jr segretò 28 pagine della commissione d’inchiesta sull’11 settembre. All’epoca, Joe Biden, Hillary Clinton e John Kerry chiesero invano  di togliere il segreto per mettere in imbarazzo l’amministrazione repubblicana e adesso Graham, con un comitato bipartisan, chiede che le pagine vengano desegretate, forse perché la campagna elettorale si avvicina a grandi passi e si vuole imbarazzare Jeb Bush ( anche Graham è ex governatore della Florida).la cui famiglia è da anni in affari coi Ben Laden.

Il segreto posto dall’allora presidente verterebbe sul fatto ,  già raccontato da ” il corriere della collera”,( non sapevo fosse segreto)   che la moglie dell’ ambasciatore saudita ( principe Bandar bin Sultan ” Bush”)  avrebbe finanziato uno degli attentatori delle due torri, nel quadro delle attività di beneficenza che ogni musulmano è tenuto a fare annualmente. Apparentemente nulla di illegale, ma probabilmente si ritenne che non si dovesse coinvolgere la famiglia reale saudita. Bandar Bush fu spedito in Egitto in esilio per un periodo per poi approdare alla direzione dei servizi segreti.

Come si puo vedere da questo episodio, i mandanti di un attentato possono cambiare col variare delle situazioni politiche.

Veniamo a noi.. Può l’Italia essere obiettivo di un attacco di estremisti musulmani arabi?  Ritengo di no.

1) Fin dal tempo delle crociate, gli italiani ebbero fama di gente con cui potersi “arrangiare” I primi riscatti vennero alla luce ai tempi di Saladino ( in un momento di calma pubblicherò un testo sull’argomento), l’ultimo riscatto è di ieri. Non si colpisce la gallina dalle uova d’oro, nemmeno se ogni tanto un uovo giunge a destinazione già succhiato.

2) E’ un fatto incontrovertibile che il piano di pace della U..E. ancora formalmente non smentito, fu approvato al vertice U.E. di Venezia in cui Aldo Moro diede scacco a Margaret Tatcher che si trovò isolata. Il piano prevede il riconoscimento dello Stato Palestinese e la restituzione dei territori conquistati da Israele nella guerra del 1967. I palestinesi stipularono in cambio una tregua che escludeva ogni azione militare sul territorio italiano e hanno mantenuto la parola. ( leggasi ” viaggio segreto di Nemer Hammad  ambasciatore di Arafat in Italia”. autore Alberto La Volpe, edito da Editori Riuniti  2002).

3) Ci furono due eccezioni: un attacco alla Sinagoga di Roma  nel giorno del Sukkot che causò la morte del piccolo Stefano Tasché ( due anni) e il ferimento di 37 persone a cura della banda di Abu Nidal, una gang che in odio a Arafat delinqueva al servizio miglior offerente.                                    Il secondo attacco, sempre con lo stesso protagonista, fu fatto all’aeroporto di Fiumicino. I nostri furono avvisati dai servizi segreti algerini, sempre leali e ben informati. Per non allertare i terroristi, si decise di non sostituire le sentinelle con tiratori scelti. La conseguenza furono due morti di troppo. L’Italia tenne i nervi saldi e non ruppe gli accordi come auspicato da alcuni. La pace dura da oltre un trentennio, fu causa dello scontro tra Craxi e gli USA. Gli ufficiali del ” servizio” che se ne occuparono vennero insidiati più volte.

Se Moro fu vittima di una ritorsione, la pista da seguire è questa, non altre. Ci fu anche un tentativo di scacciare dal servizio  il colonnello  Stefano Giovannone  ( capocentro a  Beirut)  a cura del comandante dell’ufficio UCSI (poi trovato nell’elenco P2) che rilasciava i Nulla Osta di segretezza NATO, ma l’iniziativa non andò in porto a causa della ferma opposizione dell’ufficiale officiato alla bisogna ( ex capo centro Medio Oriente) che rifiutò sdegnosamente un accordo personalmente  molto vantaggioso.

L’altro ufficiale responsabile dell’accordo, il colonnello Armando Sportelli, fu eliminato dal grande gioco grazie a un provvidenziale avviso di garanzia emesso dal giudice Carlo Mastelloni ( fratello di un teatrante, emise un mandato di cattura contro Arafat e espresse il desiderio di incontrare  la cantante Mina, ma non si spinse fino al mandato di comparizione…) di Venezia che aprì una inchiesta per la scomparsa dei “giornalisti” Toni e De Palo in Libano. L’ufficiale si dimise per non portar pregiudizio al servizio. L’inchiesta durò sette anni e si concluse con un nulla di fatto. Negli anni successivi, si provvide a mutare il DNA del servizio segreto, annacquandolo con la dipendenza dal Ministero dell’interno e con l’immissione di civili raccomandati  ( spesso figli di giornalisti e magistrati) e guardie di Finanza ( gestione Pollari). L’operazione smilitarizzazione dei servizi ebbe il beneplacito degli USA e fu coordinata con l’on Minniti, braccio destro dell’atuale candidato  silente alla Presidenza, Massimo D’Alema. 

4) L’Arabia Saudita ottenne ,dal premier  Giulio Andreotti, la sospirata autorizzazione a costruire una Moschea a Roma in cui ha investito oltre sessanta milioni di dollari in località viciniore alla sede della Brigata Corazzata dei carabinieri di Roma ( Monte Antenne). E’ la più grande d’Europa. Un gioiello d’architettura ( Portoghesi) e di artigianato ceramico marocchino. Non fu chiesta la reciprocità con la Mecca, dato che in quella città non ci sono cristiani e la Santa Sede acconsentì e non fece richiesta di ottenere una costruzione che sarebbe rimasta vuota.

5) Gli arabi sono stati sempre trattati discretamente bene dagli italiani che hanno avuto molte più ragioni di scontro con gli albanesi o i romeni o i latino americani ( specie ecuadoregni).

6) Se proprio dovessero progettare un attentato, questo verrebbe portato a termine nel Nord Italia ( tra Padova e Brescia)  e non a sud di Firenze, dove gli arabi sentono di essere di casa.  Altri mandanti potrebbero ricorrere a Pakistani o di altre etnie con minoranze islamiche ( es Filippini di Mindanao). Ho incontrato un arabo a Brescia che, pur non lamentando alcun cattivo trattamento  in loco ( casomai notava fredda correttezza di rapporti interpersonali) ricordava i suoi anni a Frosinone come il periodo migliore della sua vita e non ha mai menzionato l’Egitto natio.  si è trasferito a nord per ragioni economiche e si sente solo come un calabrese a Gallarate.

Ovviamente ci sono elementi di rilevanza penale in molti comportamenti individuali, ma la maggior partedei carcerati stranieri sono tunisini accusati di vendere Hashish e casomai litigano per il controllo dei giardinetti.

7) L’esperienza con le Brigate rosse  (e quella più recente con l’area antagonista) ha inoltre contribuito non poco a rendere anche il grosso delle nostre forze dell’ordine più ricettive e  avvertite circa la capacità di sorveglianza di persone dall’aria sospetta, la verifica degli affitti e il censimento delle località abbandonate e dei varchi di frontiera.  anche in tema di penetrazione nelle comunità gli italiani sono favoriti dalla somatica e dalla esperienza.

L’ultima esperienza francese in materia di terrorismo fu la guerra contro l’OAS e la fecero con i corpi paralleli del tenebroso Foccart tenendo indenne la polizia che , come abbiamo visto, attraversa oggi  una crisi profonda. L’esperienza inglese si limita all’Irlanda e quella americana  si concentra sulla tecnologia. Sanno, fotografano e intercettano tutto, ma non è detto che siano in grado di capire la mentalità, le iperboli tipiche della lingua e provvedere in tempo.  E’ il problema di chi si affida unicamente a Big Data, invece che all’intelligenza culturale.

8) i soli rischi che corriamo consistono nei rapimenti, su cui i nostri servizi ( e quelli francesi) fanno volentieri la cresta. Specie da quando questi riscatti  rappresentano le uniche fonti di approvvigionamento sicure per gruppi di banditi e di ribelli politici che vedono progressivamente ridotte dalle ricerche USA le donazioni di denaro a fini benefici attuate dalle pie donne a nome dei mariti.

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Commenti

  • raymond issa  Il gennaio 16, 2015 alle 5:20 PM

    Bellissima analisi del passato ma da trent.anni i governi italiani sono al servizio dei governi arabi causa petrolio e aiuto alla politica americana in medio oriente

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  • robertobuffagni  Il gennaio 16, 2015 alle 5:22 PM

    Grazie per questa analisi. Tanto buonsenso beninformato recapitato a domicilio, che generosità!

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  • luigiza  Il gennaio 16, 2015 alle 7:10 PM

    ….8) i soli rischi che corriamo consistono nei rapimenti, ..

    Nel presente é probabile che sia così ma per il futuro solo se inshAllah

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  • abrahammoriah  Il gennaio 17, 2015 alle 8:05 am

    17 gennaio 2015

    Un vero peccato che dopo la strage di Parigi il ‘terrorista’ (termine che è segno di una grande rinascita della metafisica in occidente) subisca sempre un destino che non ammette mezze misure: o ucciso o uccel di bosco: più che una caccia contro un nemico pubblico, le recenti operazioni antiterrorismo somigliano più ad uno sfratto dalle terre dove muore il sole condotto con metodi più spicci di quelli che consentirebbe la buona creanza…

    Massimo Morigi

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  • gicecca  Il gennaio 17, 2015 alle 10:08 am

    Una volta avevamo gente del calibro di Andreotti, Moro et similia. Oggi non mi pare che Mogherini e Gentiloni o Frattini siano all’altezza. c’é sempre lo stellone, e poi, fino a che si paga … GiC

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  • raymond issa  Il gennaio 17, 2015 alle 1:51 PM

    Mogherini, Gentiloni o Frattini sono dei numeri due o tre in politica seguono gli altri paesi. Mancano i numeri uno. Quello che chiamate intelligence deve fare un lavoro di previsione non solo pagare i rapiti

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  • giuliabullara  Il gennaio 17, 2015 alle 6:02 PM

    ma a quale vertice di Venezia si sono incontrati Aldo Moro e la Thatcher?

    Mi sembra di ricordare che Moro fu ucciso nel 1978, quando in Gran Bretagna erano al potere i laburisti.

    La Thatcher divenne primo ministro solo l’anno successivo.

    Aveva anche avuto qualche precedente incarico nel 1970/74 (Governo Heath), ma allora era ministro dell’istruzione.

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    • antoniochedice  Il gennaio 17, 2015 alle 8:07 PM

      Il vertice UE di Venezia si tenne, se non ricordo male, nel 1980. Artefice fu Aldo Moro. Il nostro ministro degli esteri nel 1980 lo vedo su internet perché non lo ricordo e glielo spedisco.

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    • antoniochedice  Il gennaio 17, 2015 alle 8:17 PM

      @giulia bullara. Il ministro era Emilio Colombo.

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